E’ morta Fernanda Pivano

agosto 19, 2009

Ieri sera è morta Fernanda Pivano, grande traduttrice e divulgatrice della Beat Generation in Italia. E’ stata lei, per esempio, a volere che fosse distribuito in Italia On the road di Kerouac.

L’avevo vista una volta sola a Milano ad un conferenza e ricordo che aveva salutato il pubblico con il suo consueto modo di salutare incrociando le mani sul petto.

Potete trovare una breve biografia qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Fernanda_Pivano


Nebbia gialla, Suzzara noir festival

febbraio 1, 2008

A partire da oggi fino a domenica a Suzzara si terrà il Nebbia Gialla, Suzzara noir festival. Si tratta di un festival che ha l’obiettivo di coniugare la letturatura noir con la bassa mantovana. E in fatti da qui viene il nome Nebbia (tipica di quelle parti) gialla.

Il sito della manifestazione è disponibile a questo link, mentre il programma è questo (incontri con autori e corsi di scrittura creativa)

L’ideatore di questo festival è Paolo Roversi, mio amico e autore di romanzi gialli e già venuto un paio di volte a Binago a presentare i suoi libri.

I protagonisti di questa edizione saranno(cliccando sui nomi verranno visualizzati i rispettivi siti web):

Massimo Carlotto
Loriano Macchiavelli
Gianni Mura
Valerio Varesi
Alan D. Altieri
Paolo Roversi
Claudio Paglieri
Fabrizio Canciani
Bruno Morchio
Simone Sarasso
Luigi Guicciardi
Giampaolo Simi
Stefano Di Marino
Andrea Carlo Cappi
Adele Marini
Nevio Galeati
Daniele Biacchessi
Cristiano Governa
Luisa Ervas
Fulvio Ervas
Antonella Beccaria
Andrea Villani
Enrico Baraldi
Giancarlo Oliani
Giampaolo Chighine
Girolamo Laquaniti
Simona Mammano
Marco Del Freo
Fabio Fracas
Luigi Sanvito

Io sarò presente sabato e domenica a questa manifestazionee prenderò spunto per nuove manifestazioni per la Biblioteca.

Technorati Tag: ,,,

Chiude la libreria Pontiggia di Varese

ottobre 13, 2007

In settimana ho letto che la storica (dal 1890!) libreria Pontiggia di Varese chiuderà per passare di mano alla Feltrinelli che al momento non sa ancora come procedere con il nuovo insediamento.

E’ ormai una costante del nostro tempo, i negozi storici passano e tutto verrà sostituito con i mega-store, perché tutto ormai dev’essere grosso altrimenti non è bello.

E’ comunque positivo che vogliamo mantenerla come libreria (sembra incredibile, ma in alcuni iper-mercati ho visto i libri essere venduti a peso come il prosciutto!) mantenendo i dipendenti, questo dovrebbe essere una garanzia per gli utenti che dovrebbero trovare il solito servizio.

Riporto l’articolo tratto da VareseNews.

Milano – Dopo un secolo la libreria di via Aldo Moro cederà l’attività alla Feltrinelli. È la terza libreria storica rilevata nell’ultimo anno in Italia
«Noi viviamo per i libri. Pontiggia vivrà con il nostro nome»

Dopo oltre un secolo di onorata attività, la famiglia Pontiggia si è arresa ai nuovi tempi. Solo un anno fa, dopo la chiusura della Libreria Veroni, Eligio Pontiggia aveva annunciato la sua personale resistenza ai megastore. Oggi è quasi ufficiale: una Libreria Feltrinelli prenderà il posto della storica libreria di via Aldo Moro. La trattativa per l’acquisto dell’attività è infatti ancora in corso, come conferma il capo ufficio stampa della Feltrinelli Paolo Soraci: «Si tratta di una promessa di cessione. Tecnicamente non c’è ancora una firma».

Soraci, che tipo di libreria aprirete a Varese. Il classico megastore?
«È presto per dirlo, è tutto da inventare. Noi costruiamo una strategia per ogni singola città. Ad esempio, Varese è a ridosso di Milano dove ci sono dieci librerie Feltrinelli. Un dato di cui bisognerà tener conto. In genere noi portiamo dei modi di fare tipici e alcune caratteristiche di famiglia delle Feltrinelli. Per il resto abbiamo una buona adattabilità al luogo e alla sua storia».

La libreria Pontiggia ha più di un secolo di vita. Vi è capitato di rilevare librerie storiche in altre città di provincia?
«Sì, negli ultimi mesi abbiamo rilevato la Libreria“La civetta” a Pavia e la Libreria Simonelli a Perugia».

Come è andata?
«La Simonelli, che si trovava in corso Vannucci, la via principale di Perugia, era chiusa da tre anni. Noi l’abbiamo riaperta e all’interno abbiamo messo una targa per ricordare che in quel luogo, prima della Feltrinelli, c’era una storica libreria. Lì avrebbe potuto anche aprire un negozio di telefonini o una jenseria, attività degnissime. Ma noi viviamo di libri e quindi siamo contenti di dare una continuità a quei luoghi seppur sotto nuovo nome».

C’è una strategia di espansione delle Librerie Feltrinelli nelle piccole città?
«C’è una strategia di espansione in generale, ma non in quel senso. Se però capitano delle occasioni come Pontiggia noi le prendiamo».

Quante librerie avete in Italia?
«A fine anno chiudiamo a quota 97 punti vendita».

Quante persone ci lavorano?
«Sono circa 1.400».

Pontiggia aveva dei dipendenti. Feltrinelli li manterrà?
«Certo, perché a Varese non si tratta di aprire ex novo. Quindi è importante mantenere i posti di lavoro esistenti e non solo per una questione etica, a cui Feltrinelli tiene molto, ma perché il lavoro di libraio è comunque un lavoro ancora artigianale. Quindi chi conosce la libreria Pontiggia è utile perché conosce la clientela e il territorio».

Questo è il link all’articolo.


Risposte a recensioni

agosto 14, 2007

Come collaboratore della rivista on line Milanonera ho avuto occasione di recensire diversi e diversi autori.

Recentemente ho avuto occasione di leggere e recensire il libro “L’ultima stoccata” di J.P. Rossano (recensione che trovate a questo link).  Il libro non mi è piaciuto e la recensione è stata abbastanza critica. Niente di particolare pensavo, ne ho pubblicate altre di recensioni critiche.

La cosa strana in questo caso è che lo scrittore ha risposto alle mie critiche in maniera decisamente pesante. La sua replica alla mia recensione la trovate a questo link.

Ci sono due aspetti da considerare:  uno scrittore di solito non risponde alle critiche, si espone alla critica e non replica (anche perché la critica non può essere sempre positiva, i gusti sono molteplici). Questo almeno è quello che succede di solito. Secondo aspetto, nella sua replica inizia dicendo che è da interpretare in senso ironico e poi me ne dice di tutti i colori. Come se l’incipit dell’ironia fosse l’autorizzazione per una sequenza di improperi senza limiti. Eh no, caro Rossano, non si fa così.  Non può inoltre fare il supponente replicando solamente a quello che si vuole e volutamente dicendo che non sono meritori di commento gli altri aspetti dandomi del pirla (in senso ironico chiaro). Anche perché il mio pensiero era lo stesso del protagonista, pirla anch’esso evidentemente (in senso ironico).

Infatti alcuni lettori del sito si sono lamentati dalla risposta dello scrittore appunto perché si è rivelato incapace di accogliere le critiche (in senso ironico, chiaro).

Se doveste leggere il suo sito, non cercate la mia recensione, vengono riportate solo quelle positive.

Ciò non vuol dire che se dovessi leggere un nuovo libro di Rossano gli darei un giudizio negativo. Dipende dal contenuto.  Ho infatto letto anche alcuni racconti presenti sul sito e uno in particolare era davvero bello.


Figlia del silenzio

Maggio 18, 2007

Come forse sapete da un po’ di tempo collaboro con la rivista on-line milanonera che si occupa di scrittura noir. Da qualche settimana ha aperto un supplemento chiamato whiteside, ovvero l’anima candida della rivista in cui si parla di letteratura, cinema, teatro arte e altro senza vincoli di genere.

Ieri è comparsa la mia recensione del libro Figlia del silenzio, libro che raccomando caldamente per la storia e l’intensità dei personaggi dipinti nel libro.


La mano sinistra del diavolo

novembre 17, 2006

Domani 18 novembre alle ore 17.00 lo scrittore Paolo Roversi presenterà il suo ultimo libro dal titolo “La mano sinistra del diavolo” presso la libreria Noseda di Como, in via Cantù 51.


Presentazione del romanzo
La mano sinistra del diavolo

Dove?

Libreria Noseda
via Cantù, 51
Como

Chi?

Paolo Roversi presenta
La mano sinistra del diavolo
Mursia, 2006
Introduce Davide Fent

Quando?

Sabato 18 novembre 2006
ore 17.00

La linea del male

novembre 16, 2006

Da un paio di mesi collaboro con una neonata rivista on line dal nome Milano Nera che recensisce libri noir ed è nata da un’idea dello scrittore Paolo Roversi.
Ho già recensito 3 libri e quello che mi ha colpito di più è La Linea del male di Dahl Arne. Ne riporto la recensione.


La linea del maleAl JFK di New York un uomo viene torturato ed ucciso. Non è il primo omicidio con queste caratteristiche negli Stati Uniti. L’autore è infatti un serial killer che ha recentemente ripreso l’attività dopo un periodo di pausa. Contemporaneamente viene annullata la prenotazione della vittima e il suo posto viene preso da un’altra persona. Nella tranquilla Svezia si sta quindi avvicinando uno dei più pericolosi serial killer americani.
La caccia da parte del gruppo A, nucleo speciale dedito ai crimini violenti di natura internazionale, inizia molto presto perché il killer è effettivamente entrato nel Paese e fa subito parlare di sè iniziando subito ad uccidere.
Ma perché è emigrato proprio in Svezia? L’interrogativo scuote tutta la nazione e lega tutta l’attività del gruppo di investigazione. Attività che si svolge sul piano internazionale tra i temporali di fine estate svedesi e il caldo torrido di una New York pre 11 settembre e non ancora preda dell’isteria post attentati.
La trama del libro è ben congegnata ed avvincente e porta il lettore ad arrivare tutto d’un fiato alla fine del libro. L’aspetto migliore è l’amore che l’autore ha per il suo paese e in tutto il libro le descrizione e le sue considerazioni sulla Svezia rendono il libro uno spaccato dell’attuale società svedese. Ma attenzione, non è un ricordo da souvenir, è la realtà. Scopriremo quindi che la Svezia non è quel posta tranquillo immerso nella natura che tutti immaginiamo, ma uno stato con tutti i sui problemi e le sue mutazioni. Impareremo quindi che il sangue cattivo viene sempre a galla.