Nuovi viaggi di lavoro

agosto 3, 2009

In queste due settimane sarò abbastanza impegnato. Mi aspettano due nuovi viaggi di lavoro.

Questa settimana sarò a Parigi a tenere un corso, mentre la prossima settimana tornerò negli Stati Uniti. Questa volta la destinazione non è New York ma Washington, DC. Appena atterrato urlerò: Mr. Obama!!!!!!


Munster

settembre 23, 2008

Conoscevo Munster come tennista austriaco molto famoso qualche anno fa. Adesso ho scoperto che è una cittadina della Germania del nord. Ed è qui che mi trovo adesso. Rimango qui 2 o 3 settimane rientrando nel fine settimana.

La cittadina è davvero molto carina e molto viva. Purtroppo il tempo è grigio e non consente di vederla bene, ma è una città medievale che ha mantenuto la sue caratteristiche tipiche pur adattandosi molto bene alla realtà moderna. Ad esempio la piazza del mercato davanti al Duomo è circondata da portici e questi portici sono pieni di negozi. Un insieme di antico e moderno che è piacevole a vedersi.

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Parigi

febbraio 4, 2008

Sono tutta la settimana a Parigi per lavoro.

Mi sono svegliato alle 4, piove e non mi fanno usare il mio pc, ma uno loro con la tastiera francese. Cosa puo’ succedere d’altro?


Trasferta a Clermont

luglio 24, 2007

Ieri sera son partito per Clermont – Ferrant e rienterò domani mattina.

Il viaggio è stato un incubo, l’aereo mentre era in decollo  ha frenato bruscamente e è rientrato per un problema ai freni. Risultato? Volo su Parigi ieri sera e volo su Clermont stamattina. Dormito 4 ore, pazienza.


Cosa capita di leggere a Londra

giugno 24, 2007

Settimana scorsa ero a Londra e nell’ufficio dov’ero la macchinetta del caffé recava questa scritta:

Coffe culture

Posso capire che gli americani pensino di essere i più bravi a far tutto, ma che Seattle sia la patria del caffé mi sembra un po’ troppo.

Vedremo cosa sarà capace di fare Parigi visto che questa settimana sarò lì.

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Ancora Londra

giugno 17, 2007

Periodo di viaggi questo.

Questa settimana sono a Londra per tenere un corso ai nostri clienti. Si tratta di 3 giorni in cui dovrò spiegare come funziona il nostro prodotto. Rienterò mercoledì nella tarda serata.

Settimana prossima sarò ancora all’estero, ma per il momento non dico dove.

ilConsigliere Antipixel


Parigi

giugno 7, 2007

Oggi sono per lavoro a Parigi e rientro in serata.


L’ufficio a Londra

Maggio 9, 2007

Ieri pomeriggio ho scattato tre foto nell’ufficio dove lavoro questa settimana. E’ il solito ufficio londinese: open space e scrivanie sparse ovunque. La confusione regna abbastanza sovrana nel senso che non c’è ordine; le scrivanie sono ingombre di ogni cosa: carta, cavi, tastiere e mouse. Incredibile.

La cosa particolare è rappresentata dalle due fotografie qui sotto:

Calcetto a Londra Freccette a Londra

Ebbene sì, in sala pausa c’è il calcetto; mentre le freccette sono sopra la mia postazione. Meno male che a nessuno è venuto in mente di giocarci mentre lavoro 😉

Mentre l’ufficio nella sua interezza (più o meno) è il seguente:

Ufficio Londra

ilConsigliere Antipixel


Una settimana a Londra

Maggio 7, 2007

Questa settimana sono in viaggio di lavoro a Londra. Non so se potrò aggiornare il blog, di sicuro mi farò sentire al mio ritorno


Resoconto del viaggio in India

febbraio 15, 2007

Il viaggio di andata

Devo dire che l’India non è mai stata in cima ai miei pensieri come destinazione per un viaggio e probabilmente sono anche ricambiato. Pur essendo arrivato in aeroporto circa 3 ore prima della partenza sono stato vittima di overbooking: il risultato è stato quello di cambiare volo facendo un primo volo su Bombay e un altro (5 ore dopo) su New Delhi; al posto di arrivare alle 11 di sera sono arrivato alle 6 del mattino dopo, però fino a Bombay mi hanno fatto viaggiare in business. E’ davvero comodo e ho scoperto che sugli aerei possono fare il caffé espresso e non la classica brodaglia del caffé americano.

L’Hotel

Semplicemente spettacolare, ultralusso. Considerando poi la povertà che si vede qui è davvero uno schiaffo a milioni di persone. Il mio era lo Shangri-la.

L’ambiente di lavoro

Come previsto la difficoltà maggiore è stato l’inglese: alcuni lo parlano con un accento talmente forte da renderlo incomprensibile, altri invece lo parlano bene. Alla fine dei 10 giorni però ce la si fa.
La cosa che saltà più all’occhio però è l’approssimazione con cui viene fatto il lavoro. Non nel senso che lavorano male (anzi sono bravissimi), ma nel senso che con gli orari diventavo pazzo: c’era una riunione ad un’ora prefissata e arrivavano mezz’ora o un’ora dopo. Un giorno mi hanno chiesto di aspettare due minuti e ho aspettato 3 ore. E’ veramente devastante per chi è abituato alla mentalità occidentale. Fortunatemente i miei colleghi che sono qui da 2 mesi mi avevano già avvertito.
La differenze con noi non si limitano a questo, ma anche a comportamenti più semplici. Ad esempio durante il corso che ho tenuto notavo che quando chiedevo se era tutto chiaro vedere che muovevano orizzontalmente la testa. E’ chiaro quindi che non capivano. E invece no! Per gli indiani è il modo di dire sì, avevano quindi capito tutto. Si può immaginare quindi le mie perplessità quando succedeva.

La città

Bisogna distinguere. New Delhi è una cosa, Old Delhi un’altra.
La prima è una megalopoli con tutto quello che ne consegue. La cosa più impressionante è il traffico congestionato; non pensate a Milano o Roma, moltiplicate per 10 la congestione massima che potete pensare e ci siamo. Il clackson è suonato ininterrottamente da tutti, anche senza motivo: mi è capitato che fossi in taxi e che il taxista suonasse anche se davanti non c’era nessuno, prababilmente è talmente forte l’abitudine che è ormai un riflesso incondizionato. Per darvi un’idea del rumore dico solo che il mio ufficio era al 16° piano e si sentiva benissimo con le finestre chiuse.
C’è molto verde e in giro ci sono tantissimi animali: le vacche di sicuro, ma anche scimmie, pappagalli e scoiattoli che scendono dagli alberi.
In giro si vedono molte scene particolari che ad un occidentali fanno specie: persone che digeriscono in pubblico, che urinano, i marciapiedi sono pieni di attività… intendo proprio attività commerciali, ci sono ciabattini, fabbri, barbieri, baracchini che cucinano e vendono cibo, persone che mangiano. Il tutto contribuisce chiaramente a creare una certa aria maleodorante.
Old Delhi è la parte vecchia della città e quindi quella più povera. Ci sono stato domenica e mi ci ha portato un risciò tipico di questa città. Entrarci è stato davvero impressionante. Almeno per me. Eravamo su una strada larga non più di 4 metri e c’erano migliaia di persone ammassate in questa strada di fango su cui si affacciavano case e negozi. Negozi anche di cibo, sia cotto che crudo. Vi lascio immaginare le condizioni igieniche. In un negozio c’erano diverse ceste piene di teste di capre appena decapitate con il sangue che colava. A fianco altre ceste con la capre completamente scuoiate, complete di teschio. Gli animali li uccidiamo anche qui per mangiare, ma non è uno spettacolo pubblico all’aperto e in mezzo ad una strada piena di fango.
Migliaia di persone attorno e io unico uccidentale. Un po’ di paura l’ho provata, ma in effetti non sono mai stato in pericolo e nessuno mi si è avvicinato. Non mi sento di invitare tutti ad andare da soli, ma pericoli non ne ho corsi.

I posti che ho visitato

L’unico giorno che ho avuto a disposizione per visitare la città è stato domenica. Ho affittato un taxi per tutto il giorno per 800 rupie (circa 15.50 euro); mi hanno detto che se trattavo potevo scendere fino a 600, ma non me la sono sentita.
I posti che ho visto sono stati:

Sono dei monumenti spettacolari e la maggior parte appartiene al periodo precedente la dominazione inglese. Anzi, a detta loro, su alcuni palazzi c’erano dei diamanti incastonati sui muri e gli inglesi se li sono portati via.
I più impressionanti sono stati la tomba di Safdarjung e di Humayun e la Jama Masjid che è la più grande moschea dell’India. La guida vi porta vedere anche delle reliquie di Maometto; in particolare un pelo della barba del profeta e sua l’impronta sul marmo diventato morbido al suo passaggio. Quest’ultima visita è quella che ho compiuto in risciò e passare per Old Delhi è davvero istruttivo.

Conclusioni

Ho detto che non ero entusiasta di andare in India perché è lontano da me come mondo e come cultura, in realtà ho trovato un paese differente e difficile da comprendere, ma sostanzialmente si è rivelato essere un’esperienza positiva e la consiglierei a chiunque voglia rendersi conto che il mondo non è solo quello occidentale o quello arabo: esiste infatto un altro mondo ( e forse altri ancora come Cina e Giappone) che vale la pena di essere visto.